25 dicembre 2023
Ho passato la maggior parte di questa notte a sognare, come in un film, tutti gli avvenimenti accaduti. Sono stata in una veglia lucida pensando a tante cose che succedono intorno a noi.
Nelle settimane scorse ho vissuto il dolore.
Inspiegabile quello che ho provato, ma vivere il dolore vi assicuro che non è una cosa bella.
Vedere che non puoi fare nulla e che tutto intorno ha dei tasselli neri che incombono sulla tua testa e in cui la via d’uscita è praticamente inesistente vi assicuro che non bello. Io so da dove arriva quel dolore, lo conosco bene ed è difficile da spiegare. È dolore per ciò che non si risolverà. Per ciò che peggiora ogni giorno. E vi assicuro che è tanto.
E allora mi sembra doveroso condividere con tutti voi dati, riflessioni…perché tutti quanti stiamo contribuendo a questo dolore, pensando a cose futili, alimentandolo e pochi stanno sconvolgendo la propria vita quotidiana per poter aiutare a risolvere.
È doveroso oggi cambiare per i nostri figli.
Vi prego, prendetevi qualche minuto per leggere, anche se è il mio solito pippone, mi occupo di questo, lo sapete, e non resisto ad essere altro.
Auguri comunque!
– Guerra-
Secondo l’Uppsala Conflict Data Program (UCDP), un programma di ricerca sui conflitti realizzato dall’Università svedese di Uppsala, nel mondo attualmente si contano 170 conflitti in atto. Con “conflitti” non si fa riferimento solo a quei contesti dove gli eserciti di due Paesi si fronteggiano su ampia scala, ma anche a scontri armati di diversa intensità che possono coinvolgere a vario titolo Stati, organizzazioni criminali e bande armate o la popolazione civile. Le vittime sono migliaia e migliaia e molti uomini, donne e bambini vengono uccisi in modi attoci.
– Diritti Umani –
Sessant’anni dopo la pubblicazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, essa rappresenti ancora un sogno più che una realtà. Ne esistono violazioni in ogni parte del mondo.
individui sono: – Torturati o maltrattati in almeno 81 paesi – Affrontano processi iniqui in almeno 54 paesi – Limitati nella loro libertà di espressione in almeno 77 paesi. Donne e bambini in particolare, vengono emarginati in numerosi modi, la stampa non è libera in molte nazioni e chi dissente viene messo a tacere, troppo spesso in modo permanente.
– Fame –
La fame nel mondo uccide 24.000 persone ogni giorno perché le popolazioni dei paesi poveri sono costrette a coltivare nelle loro terre alimenti per il bestiame dei paesi ricchi.
Mal distribuzione delle risorse. Le risorse si concentrano nei Paesi più ricchi del nostro pianeta
– Malattie –
Il 70% delle malattie umane sono correlate al consumo di carne.
– Allevamento intensivo –
L’inquinamento: l’aria del pianeta è ormai irrespirabile, la terra, le falde acquifere ed i mari sono contaminati dalle deiezioni di animali d’allevamento che producono escrementi 130 volte l’intero genere umano.
Ogni giorno si scaricano nell’aria 40 milioni di metri cubi di anidride carbonica.
Sono oltre 60.000 diversi tipi di prodotti chimici con cui vengono trattate le colture, e che almeno 80 di questi sono dichiaratamente cancerogeni.
A causa dell’inquinamento miglia di laghi sono biologicamente morti ed altri stanno morendo.
L’immissione nell’atmosfera di metano e ammoniaca derivanti dagli escrementi di animali e dagli scarichi delle concerie causano: piogge acide, riduzione della biodiversità, erosione del terreno, effetto serra, contaminazione delle acque e dei terreni.
100 milioni di tonnellate è la quantità di metano prodotta in un anno dagli animali d’allevamento.
Le coltivazioni a foraggio per animali sono trattati con pesticidi, diserbanti, fungicidi, insetticidi, erbicidi, fitofarmaci, che ogni anno gli animali d’allevamento consumano 5.000 tonnellate di soli antibiotici che finiscono nelle falde acquifere e nel metabolismo di chi mangia la carne.
– Caccia-
Sono 7000 le specie a rischio di estinzione per il bracconaggio al mondo
Sono 8 miliardi le specie di fau a protetta uccisa in Italia ogni anno.
27 sono le aree critiche in Italia per il bracconaggio.
– Cambiamento Climatico –
Nel 2023 almeno 12 mila persone hanno perso la vita a causa degli eventi climatici estremi: inondazioni, incendi, cicloni, tempeste e frane a livello globali, sempre più frequenti e gravi, sono l’esempio dell’enorme impatto che i cambiamenti climatici hanno sui bambini, sulle famiglie e sulle comunità. E sono i Paesi a basso reddito a sopportare il peso maggiore della crisi climatica nel 2023. Infatti, oltre la metà delle vittime nel 2023 proveniva da Paesi a reddito basso o medio-basso. Ciò dimostra che la crisi climatica colpisce in modo sproporzionato coloro che hanno contribuito meno a causarla. (Dati Save the Children).
– Aumento Temperatura –
L’aumento della temperatura globale è ormai di 1,15 gradi rispetto ai livelli preindustriali. L’ultima volta che i livelli di anidride carbonica sul nostro pianeta sono così alti è stato più di 4 milioni di anni fa. Gli scienziati avvertono che il pianeta ha oltrepassato una serie di livelli critici che potrebbero avere conseguenze catastrofiche, come lo scioglimento del permafrost nelle regioni artiche, lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e l’aumento della deforestazione in Amazzonia, solo per citarne alcuni.
– Deforestazione –
Ogni ora vengono abbattute foreste delle dimensioni di 300 campi da calcio. Entro il 2030, il pianeta potrebbe avere solo il 10% delle sue foreste. Se la deforestazione non viene fermata, potrebbero sparire gran parte delle foreste in meno di 100 anni. I tre paesi che registrano i più alti livelli di deforestazione sono il Brasile, la Repubblica Democratica del Congo e l’Indonesia. Un altro problema ambientale, collegato alla deforestazione, è l’inquinamento dell’aria esterna. I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) mostrano che ogni anno nel mondo muoiono da 4,2 a 7 milioni di persone a causa dell’inquinamento atmosferico e che nove persone su 10 respirano aria che contiene alti livelli di sostanze inquinanti.
– Cibo –
Un terzo del cibo destinato al consumo umano, quasi 1,3 miliardi di tonnellate, viene sprecato o direttamente buttato. Questa quantità sarebbe sufficiente a sfamare 3 miliardi di persone. Lo spreco di cibo rappresentano un terzo delle emissioni di gas serra ogni anno; se fosse un Paese, lo spreco alimentare sarebbe il terzo più alto emettitore di gas serra, dietro Cina e Stati Uniti. Sprechiamo cibo e allo stesso tempo peschiamo troppo. Oltre tre miliardi di persone in tutto il mondo fanno affidamento sul pesce come fonte primaria di proteine. Circa il 12% del mondo basa la sua economia sulla pesca, con il 90% rappresentato da pescatori su piccola scala. La pesca eccessiva ha effetti dannosi sull’ambiente, tra cui l’aumento delle alghe nell’acqua, la distruzione delle comunità di pescatori, i rifiuti oceanici e tassi estremamente elevati di perdita di biodiversità.
– Abbigliamento –
La domanda globale abbigliamento è aumentata a un ritmo senza precedenti, tanto che l’industria della moda ora rappresenta il 10% delle emissioni globali di CO2, diventando uno dei maggiori problemi ambientali del nostro tempo. La moda da sola produce più emissioni di gas serra rispetto ai settori dell’aviazione e della navigazione messi insieme, e quasi il 20% delle acque reflue globali, ovvero circa 93 miliardi di metri cubi dalla tintura dei tessuti, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Inoltre, il mondo genera almeno 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili ogni anno e si prevede che questo numero aumenterà fino a 134 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030. Gli indumenti e i rifiuti tessili abbandonati finiscono nelle discariche, la maggior parte delle quali non è biodegradabile, mentre la microplastica dei materiali di abbigliamento come poliestere, nylon, poliammide, acrilico e altri materiali sintetici, viene filtrata nel suolo e nelle vicine fonti d’acqua.
– Acqua –
L’aumento delle temperature e le pratiche agricole insostenibili hanno portato alla crescente insicurezza idrica e alimentare, diventando uno dei maggiori problemi ambientali di oggi. A livello globale, più di 68 miliardi di tonnellate di suolo superficiale vengono erose ogni anno a una velocità 100 volte superiore a quella che può essere naturalmente reintegrata. Carico di biocidi e fertilizzanti, il suolo finisce nei corsi d’acqua dove contamina l’acqua potabile e le aree protette a valle. Con la popolazione mondiale che dovrebbe raggiungere i 9 miliardi di persone entro la metà del secolo, l’FAO prevede che la domanda alimentare globale potrebbe aumentare del 70% entro il 2050 e già ora, in tutto il mondo, più di 820 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare.
– Trasporti-
I trasporti sono ancora tra i principali responsabili dell’inquinamento. Un terzo dell’anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera è attribuibile ai trasporti, in particolare quelli su strada. È cruciale accelerare la decarbonizzazione del settore, oggi ancora insufficiente.
– Analfabetismo –
Chi non sa né leggere né scrivere non ha la possibilità di trovare un lavoro dignitoso e non ha gli strumenti per rivendicare i diritti fondamentali.
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25 dicembre…Regali? Consumismo? Negligenza del genere umano? Egocentrismo? Festeggiare…che cosa? Rinascita? Religioni? Pianeta? Mondo?
La soluzione che vedo è quella di essere capaci di accettare questo disastro. Conoscerlo e studiarlo perché appartiene a tutti e così provare a fare un pezzettino per poter aiutare questo mondo di dolore.
Ora!
Meno Egocentrismo Più Ecocentrismo!
Andate in Bicicletta per trasformare le città e i territori in cui vivete e camminate per conoscere ogni bellezza e piccola meraviglia che la strada della vita offre!
Prendete il tempo giusto per non essere frenetici e così le scelte possono essere davvero equilibrate e rispettose!
Elena Giardina