#MovimentoCentrale è una campagna di comunicazione ideata da Bike Therapy di Elena Giardina contro il patriarcato, la violenza di genere, l’abuso psicologico nei confronti delle donne, uomini, bambini, non solo, contro ogni forma di violenza.

Il suo fine è quello di organizzare eventi in bicicletta e a piedi per poter discutere in una chiave risolutiva di tutti questi problemi.

La campagna prevede il coinvolgimento di associazioni ed enti.

Il fine è di generare cultura contro le diverse forme della violenza di genere senza perdere di vista la complessità del fenomeno.

CHE COSA È LA VIOLENZA DI GENERE?

“Ogni atto di violenza fondato sul genere che abbi come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”

(Dichiarazione sull’eliminazione della violenze contro le donne, Assemblea generale della Nazioni Unite 1993)

Questo tipo di violenza reca con sé  la convinzione di una superiorità degli uomini rispetto alle donne. E’ presente in tutti gli ambiti e le parti del mondo. Possiamo distinguere tra violenza di genere in senso stretto dalla violenza domestica. Con violenza di genere (contro le donne) intendiamo quelle violenze fondate sulle differenze sociali fra uomini e donne. Con violenza domestica intendiamo che le violenze avvengono  nella quotidianità familiare o nell’ambito privato. Si può trovare in qualsiasi classe sociale. economica e culturale. Non esiste un profilo di donna maltrattata, spesso anche attraverso i mass media si diffondono convinzioni errate su questo fenomeno. Non è vero che si tratti quasi sempre di donne straniere, di ceto economico o culturale basso, di persone dipendenti affettivamente o da qualche sostanza o che hanno poca autostima. Tutte le donne possono essere vittime di violenza perché la causa non sono loro stesse, ma i loro aggressori.

La campagna #movimentocentrale

Il Movimento Centrale della Bicicletta è uno dei componenti più importanti perchè consente la trasformazione della forza impressa dalle gambe sui pedali in un movimento rotatorio. Senza il movimento centrale l’essenza stessa di una bicicletta verrebbe meno. É il cuore! Come Movimento Centrale, le Donne, sono l’essenza della vita, trasformano la loro energia in movimento donando la vita. Alcune sono troppo fragili ed è per questo che altre donne e moltissimi uomini possono sostenerle e aiutarle così da riattivare in loro la fiducia di un movimento armonico per la libertà e la vita, contro ogni forma di violenza subita.

Il primo evento si terrà a Torino:

Sabato 25 Novembre 2023 

#iosonomovimentocentrale

Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne

Vieni in Bicicletta a Torino

La pedalata è Libera, Gratuita e Aperta a Tutte e Tutti!

Si invita ad indossare un Rossetto Rosso e tutto ciò che di Colorato preferite! Portare con sè uno strumento musicale ritmico (tamburo, maracas …) 

Ore 10.00 appuntamento Arco del Parco del Valentino

Ore 10.30 partenza e facile giro in bicicletta 

Ore 12.00 Flash Mob Piazza Castello

Aderiscono e partecipano alla campagna:

  • Fondazione Università Popolare di Torino
  • Associazione greenTO Legambiente 
  • Associazione culturale Tékhné
  • Earthink Festival Cultura e Spettacolo per il nostro Pianeta
  • Associazione FIAB Torino Bike Pride 
  • Associazione Torino Bike Experience
  • Festival del Cicloturismo Piemonte Bike Experience
  • Associazione CCPink
  • Ciclocentrico
  • Progetto MyFamilyBike

Un grazie speciale all’artista astigiana Letizia Veiluva per il regalo del suo disegno che si trova nella grafica della locandina.

Un grazie ancora speciale all’artista e grafico Ics Urban per aver realizzato la locandina. 

Se vuoi scaricare la locandina in pdf

 

L’evento è presente sul sito del comune di Torino

http://www.comune.torino.it/torinogiovani/appuntamenti/giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne

Evento Facebook:

https://fb.me/e/2VGIiPemb


Per approfondire: 

Il padre che esercita “potere” psicologico ed economico nei confronti della moglie e delle figlie, rigorosamente “femmine”…si chiama Patriarcato!
Il figlio maschio è maschio e può tutto e quando assume comportamenti uguali a quelli del padre nei confronti delle sorelle, anche questo è Patriarcato!
Violenza!
Per me il Patriarcato si è sempre vestito di maschere di gentilezza fuori casa, ma dentro casa ha sempre indossato quella del Mostro che ha inflitto accuse, menzogne, capace di negare fatti accaduti e differenze psicologiche ed economiche che facevano tremare le pareti!
Ma…il tempo cambia le cose, mi dicevano sempre di togliere l’occasione…e la fuga è stata sempre la mia soluzione.
Tra mezz’ora compio 40 anni e oggi mi si sono riproposti atti e fatti. Il tempo raccoglie le risposte e le bugie non si possono più nascondere.
Non scappo più!
Io l’ho sempre lottato, il Patriarcato, anche avendo dei risvolti molto sofferti e dei periodi durissimi della mia vita, ma li ho affrontati e lo continuerò a fare grazie anche al supporto e aiuto di persone per me importantissime. Questa battaglia è necessaria per la mia sopravvivenza psichica, della mia salute e soprattutto perché non bisogna mai arrendersi a questo tipo di situazioni.
Per me è una lotta necessaria, politica e sociale da fronteggiare quotidianamente. Perché, nella maggior parte dei casi, rappresenta proprio la fonte del disagio a livello lavorativo, personale e relazionale.
“In antropologia il Patriarcato è un sistema sociale nel quale il potere, l’autorità e i beni materiali sono concentrati nelle mani dell’uomo e la loro trasmissione avviene per via maschile. Soffocante e discriminatorio, il patriarcato vige ancora fiero nelle nostre società, ghettizzando uomini e donne in ruoli e stereotipi di genere che limitano libertà e autodeterminazione.
Le donne ne sono immerse fin da bambine e questo fenomeno governerà le loro vite per sempre.
Il termine patriarcato ha origine greca e deriva dalla crasi tra “patria”, intesa come “discendenza, stirpe” (a sua volta derivata da pater, “padre”) e il verbo “archein”, “comandare”. Letteralmente, dunque, il concetto designa la cosiddetta “legge del padre”, e indica, originariamente, il predominio dell’uomo (il “pater familias”) in ambito privato. Il suo significato è, tuttavia, mutato nel corso dei millenni, giungendo a indicare, in età contemporanea, la detenzione del potere “sociale” da parte degli uomini, i quali non controllano più solo la propria famiglia, bensì risiedono in posizioni di privilegio e autocrazia a livello sistemico, legittimati, in tal senso, dalla società stessa cui operano.
Perciò:
Gli uomini, mossi dalla brama di difendere il proprio patrimonio, hanno così messo in campo la propria superiorità fisica, schiavizzando altri uomini e sottomettendo le donne. Ciò è Patriarcato!
Combattere per la parità tra (tutti) i generi e garantire uguaglianza di trattamento e diritti contribuisce, infatti, a creare una società più equilibrata, sana e coesa, attenta alle esigenze dei singoli individui e al benessere della collettività. Il patriarcato interiorizzato fa riferimento a un ampio ventaglio di comportamenti, doveri e anche sopportazioni che la donna abbraccia in modo automatico per non mettere a repentaglio l’ideologia maschilista. Molte donne hanno interiorizzato un’ideologia sessista tanto da tollerare comportamenti disparitari e ingiustizie senza viverli come tali.”

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